Roma, la città delle sante reliquie dei martiri


  Nella religione cristiana ben presto assunse un ruolo preminente il culto delle reliquie, a cui vennero attribuiti perfino poteri salvifici: il fervido sentimento religioso, infatti, spinse i primi cristiani al pellegrinaggio presso le venerande memorie degli apostoli, poiche’ si riteneva che il santo avrebbe investito della sua virtu’ chi fosse venuto a rendergli omaggio. A partire dal VII secolo, quando, a causa dell’invasione araba, il viaggio in Terra Santa divenne un’impresa troppo pericolosa, il primato di Roma divenne inattacabile: le memorie dei martiri, tra cui le tombe di Pietro e Paolo, martirizzati a Roma, rendevano la visita nell’Urbe, sede del legittimo successore del Principe degli Apostoli, uno dei momenti di piu’ alta intensita’ nella vita interiore di ogni cristiano. Proprio a quest’epoca risalgono i primi Itinerarii, vere e proprie guide che regolavano il percorso dei fedeli nei diversi luoghi sacri della citta’; una delle piu’ famose, anche se piu’ tarda, era la descrizione delle principali chiese basilicali di Roma, dove erano conservate le antiche reliquie, insieme ad alcune informazioni su edifici e monumenti dell’antichita’ pagana, nota come Mirabilia Urbis Romae, che diffuse un’immagine favolistica e romantica, nonche’ inesatta, della citta’.

  Così finalmente arrivi a Roma, signora e capo del mondo, chiunque non vide la quale, è temerario se ammira altre città. E, come la fortune del popolo romano faceva in modo che l’aspetto dell’Urbe divenisse più bello, così l’anno giubilare farà in modo che quello sia, come giammai, spiritualmente giovevole. Il pellegrino visiterà il sepolcro degli Apostoli; calcherà quella terra che è rosseggiante per il sangue sacro dei martiri; vedrà l’effigie del Volto del Signore o conservata nel velo della donna o esistente nelle pareti della chiesa madre di tutte le chiese (...); entrerà nel Sancta Sanctorum, piccolo rifugio pieno di grazia celeste; visiterà il Vaticano e il cimitero di Callisto, pieno di ossa dei beati; vedrà il presepe del Salvatore; contemplerà il capo troncato del Battista, la graticola di Lorenzo; mirerà dove fu crocefisso Pietro e dove, effuso il sangue di Paolo, eruppero sorgenti di acqua, il luogo dove, segno della neve d’estate, si gettarono le fondamenta di un tempio bellissimo.
 

 
  Petrarca, Epistulae Familiares, (IX, 13), in occasione del Giubileo del 1350.

L'istituzione del Giubileo: la grande mobilitazione dei popoli cristiani

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