La leggenda narra che Agrippa, rientrando a Roma con le truppe stanche ed assetate, incontrò una fanciulla, la quale condusse gli uomini a una sorgente d'acqua; Agrippa la fece poi convogliare in città chiamandola Acqua Vergine e, nel luogo dove oggi si trova la Fontana di trevi, fece innalzare un muraglione con tre vasche, che sopravvisse fino al 1453, quando iniziarono i lavori di trasformazione. Ma fu solo durante il Seicento, con Bernini, e il Settecento, con Nicola Salvi, che la Fontana verrà terminata.
Il grosso vaso ornamentale chiamato "Asso di Picche" che si trova sulla destra sarebbe stato posto dall'architetto per celare la vista dei lavori della fontana alla bottega del barbiere, che lo aveva a lungo disturbato ed esacerbato con le sue critiche e i suoi consigli.
Nota tipicamente barocca, un cappello cardinalizio - scolpito in travertino! - è gettato con noncuranza in mezzo alle rocce.
|

|