![]() In epoca costantiniana venne costruito un ampio cimitero coperto, come a San Lorenzo fuori le Mura, quasi coevo. La chiesa attuale, che sorge poco dopo l'incrocio della Via Appia con la Via delle Sette Chiese, occupa solo lo spazio dell'antica navata centrale: l'originaria basilica era più grande, ma le navate laterali, che raggiungevano i 7 metri e mezzo di larghezza, sono oggi trasformate in musei e sacelli. Un quadriportico introduceva alla chiesa dalla strada, che era all'interno divisa in tre navate da due serie di pilastri in muratura, su cui erano impostati archi; le navate laterali erano in collegamento tramite un nartece interno alla facciata e un deambulatorio semicircolare che girava intorno all'abside. La copertura era affidata a semplici capriate lignee a vista e il pavimento era completamente lastricato di tombe; altre sepolture erano disposte lungo le pareti e all'esterno si ammassavano mausolei di vario tipo. La memoria apostolica sorgeva in mezzo alla chiesa, ma il punto esatto non è stato identificato. Nel IV secolo le reliquie dei Santi Pietro e Paolo furono traslate nelle rispettive basiliche titolari. Al tempo di Sisto III (432-440), l'edificio risultava intitolato a San Sebastiano, che fu sepolto nella vicina catacomba nel 290. ![]() Nell'826 il corpo del Santo, conservato nella cripta, fu rimosso, forse per timore dei Saraceni, e trasferito a San Pietro. Dopo vent'anni, la chiesa subì la profanazione e il saccheggio dei pirati e, insieme al monastero, risalente ai tempi di Sisto III, venne abbandonata. Pochi anni dopo, tuttavia, Niccolò I (858-867) riformò il complesso, affidato tre secoli più tardi ai Cistercensi. Nel 1218, Onorio III (1216-1227), venendo incontro alle richieste dei frati, riconsacrò l'altare e promosse una vasta campagna di restauri. Sorsero allora il campanile, oggi molto trasformato, ed il chiostro, rinvenuto dopo gli scavi del nostro secolo sotto la navata sinistra, già dal X secolo isolata dalla navata centrale. ![]() Il cardinale Francesco Barberini intese proseguire l'opera del Borghese, facendo costruire la cappella del Santo nel 1676; Clemente XI Albani volle un sacello dedicato al SS. Sacramento: la pianta quadrata con abside e cupola è invenzione di Carlo Fontana. Durante l'Ottocento sono stati intrapresi gli scavi archeologici tesi a ridare alla luce la struttura originaria della basilica paleocristiana, i cui resti sono ancor oggi visibili attraverso un accesso posto sul lato sinistro della chiesa. |