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Strade perdute

Drammatico. Fred (Bill Pulman) e' un sassofonista, sua moglie (Patricia Arquette) forse ha un altro. O forse ha addirittura una doppia identita'. I due ricevono delle videocassette, in cui vengono ripresi, nella loro casa, mentre dormivano. Un giorno Fred conosce un personaggio inquietante e assurdo, che riesce (o cosi' sembra) ad essere in piu' luoghi contemporaneamente. Poi in una delle videocassette, Fred viene ripreso con la moglie uccisa. L'ha uccisa lui, e per questo viene imprigionato. Da qui in poi non ha piu' senso raccontare Strade perdute, anche perche' lo stesso film diventa incomprensibile e delirante. Lo spettatore, dopo la trasformazione di Fred in un altra persona, non capisce piu' nulla. Compaiono altri personaggi, in una serie di vicende totalmente assurde e soprattutto, fuori dal tempo. Strade perdute e' un film meraviglioso, con la maggior parte delle presenze e azioni che sono puramente metaforiche, nel rappresentare lo stato mentale di un assassino nella sua fuga dalla realta', e nella sua incapacita' di accettare quello che e' realmente successo (a Fred piace ricordare le cose come vuole ricordarle, non necessariamente come sono accadute).
Ma la realta' non si puo' evitare, e la confusione nella testa di Fred, viene trasmessa allo spettatore in un modo magistrale. David Lynch (autore di Velluto blu e di Twin peaks) ha realizzato un film geniale, con una colonna sonora bellissima e in molte scene perfetta (l'incontro tra Peter ed Alice) e un modo di raccontare la storia originalissimo. Certo, lascia spaesati e totalmente confusi, puo' piacere e non piacere, ma va assolutamente visto e ci regala molti momenti da ricordare.


Regia: David Lynch
Interpreti: Bill Pulman, Patricia Arquette
Anno: USA 1998