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Il Cubo

Fantascienza. Il Cubo è un'enorme trappola per umani; non sappiamo da chi è stata creata, né con quale scopo. Alcuni personaggi (o forse dovremmo definirli rappresentanti della società ?) si ritrovano dentro di esso, e ne cercano disperatamente la via d'uscita. Un poliziotto, una studentessa di matematica, un esperto in evasioni, un medico, un ragazzo autistico e un traditore che ha costruito una parte del Cubo. E' un gioco matematico, un'enorme costruzione composta da migliaia di stanze, tutte uguali, che si muovono costantemente, ritornando alla posizione iniziale. Il Cubo gira su se stesso senza mai raggiungere nulla. Non sapremo mai chi l'ha creato, forse perché il suo vero autore non esiste. Non è stato un pazzo, elemento dannoso per la società, come vuole farci credere il poliziotto fascista (simbolo vero e proprio del sistema), e neppure il Grande Fratello delle paranoie statunitensi messe in mostra dal medico. Tante persone hanno costruito i pezzi separati del Cubo, senza sapere a cosa sarebbero stati destinati, ne' chi coordinava tutta l'opera, perché quel coordinatore non c'era, o era semplicemente collettivo (la massa ?). Il Cubo ha una vita propria, come la società. Il Cubo è la società. Sarà infatti il ragazzo autistico l'unico che riuscirà ad uscirne: l'emarginato. Durante la visione del film, bisogna andare al di la' del fantascientifico claustrofobico che ci appare inizialmente. Vincenzo Natali crea una metafora filosofica dalle sembianze kafkiane, ponendo molte domande e dando allo stesso tempo molte risposte per ognuna di esse. E' compito dello spettatore scegliere quale sia soggettivamente la migliore.


Regia: Vincenzo Natali
Interpreti: Nicole De Boer, Nicky Guadagni, David Hewlett, Andrew Miller, Julian Richings, Wayne Robson, Maurice Dean Wint
Anno: Canada, 1999