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BENIGNI: IL CINEMA ITALIANO!

     Chi non ricorda la magica notte degli oscar, quando dalla contraddittoria Italia si sono levati sul promontorio del cinema internazionale grida di giubilo e tripudio: "Il Cinema nostrano è risorto all'auge del successo mondiale".
     Risuonava questo pensiero temerario nelle teste di tutti i critici e giornalisti della penisola.
     Un sorriso di quelli che lasciano il segno deve essersi dipinto sul viso di Roberto al rientro in Toscana.
     Cosa dovrebbero pensare le menti deboli dei giornalisti che vanno al cinema con la moglie il venerdì sera, che Benigni è italiano, e che questa è una vittoria del cinema italiano, una vittoria della comicità italiana!
     Questo è il magico, magnifico TRIONFO DEL COMICO ROBERTO BENIGNI, un uomo divertente, che ha lottato tra mille stenti per realizzare un film che appartiene alla sua comicità, che è frutto del suo impegno, che splendidamente riesce a fondere la tristezza con la dolcezza di una comicità atipica, devastante originale e dinamica.
     Sfiorando il paradosso non è -La vita è bella- espressione del nostro cinema, ma è essa stessa gran parte del cinema italiano.... Cioè l'espressione libera di un'idea originale portata avanti con caparbietà e con ristrettezza di mezzi.
     Perchè dire che tecnicamente -La vita è bella- sia un bel film è un'assurdità clamorosa, è la storia che affascina e rapisce, ma i mezzi, la conduzione stessa è familiare, e questo dispiace!
     Dispiace che idee che sono state rese meravigliosamente dal carisma comico di un personaggio ormai planetario siano state finanziate e supportate con difficoltà dalle grandi produzioni.
     Tutti i grandi piccoli registi, che non hanno mezzi, che non hanno amicizie, che producono tra mille difficoltà cortometraggi proposti in festivals dove i premi sono già assegnati, che non hanno testimonials per far valere la loro storia, dicono grazie a Roberto.
     Tutti i registi che sentono le loro meningi scoppiare di idee affascinanti, ma non riescono a trovare i soldi per realizzarle, o trovano solo produttori stupidi stupidi che non sanno rischiare, che si muovono come bavose testuggini in un mondo di tigri, dicono grazie.
     Anch'io nel mio piccolo mi unisco nel ringraziare Benigni che con mezzi degni del peggior film Iraniano è riuscito a regalare l'emozione di una storia non banale, che può anche dare fastidio, ma che da ogni angolo del globo non può che essere ammirata.
     Per essere concreto lasciatemi infine ricordare questa vittoria al camaleontico Maurizio Totti, patron della Colorado, casa produttrice ben fornita solo economicamente, ma che è l'espressione più bieca del modo di fare cinema da noi... Pensate che questo mega-produttore un giorno di qualche anno fa levò la testa dal cuscino ed ebbe la brillante idea di fare un film di fantascienza... si procurò a buon mercato, spero per lui, due Testimonials: Salvatores alla regia e Christopher Lambert come attore internazionale, poi aprì quel catalogone, credo della Utet, dove sono riposti tutti i nomi degli attori e cominciò dalla prima pagina, si accaparrò così la famiglia Abatantuono.
    Un bambino di undici anni avrebbe capito che forse quei due attori non erano proprio ben assortiti, come Gianni e Pinotto in uno sfondo tetro e metallico di un mondo futuristico. Andò avanti e indietro con idee geniali di questo tipo, per esempio la sceneggiatura la copiò da vari successoni che non sto qui a ricordare, ma per lui c'era tutto, c'erano i soldi!
     Così nacque Nirvana, il film di fantascienza più brutto che sia mai stato realizzato, almeno dal settanta in avanti.
     Della storia ora non ricordo nulla, dovrei fare uno sforzo e proprio non ci tengo, so solo che un film più brutto di quello lo hanno realizzato solo in Francia ed è Doberman con, povera lei, Monica Bellucci, pure questo strafinanziato, inguardabile. Spero vivamente che il successo di Roberto, inatteso per questi paperoni imbecilli, li trapassi come una lancia medioevale, e non sia l'onore di aver unito il proprio nome ad un qualcosa di artstico ad ucciderli di rimorsi, ma che li corroda quanto denaro non guadagnato gli è valsa tanta supponenza!
     Per i poveri lettori che incuriositi dalla veemenza delle mie affermazioni stanno per commettere l'errore fatale di vedere uno dei films che ho citato lasciate almeno che vi rivolga la preghiera di non resistere fino alla fine, e di noleggiarvi accanto un Contact o meglio ancora un Phenomenon con John Travolta e con la colonna sonora di E. Clapton che canta: -Change the world-, così potrete fare il confronto tra due produzioni e due stili.
     Chiaramente da non perdere è la -Vita è bella- che a suo modo si avvicina forse proprio a quella canzone del grande triste del Blues, poichè esprime l'effimera ma invincibile speranza che qualcosa cambi!



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(c)1999 by Diego Rossi