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Invece di fare una domanda desidero dare la mia testimonianza. Sono un ex alcoolista. |
Alcool questa parola che in questo momento della mia vita sembra neanche piu' conoscere in passato mi ha degenerato il mio fisico e il mio cervello portandomi ha vedere la vita mia e quella degli altri insopportabile . Scavando nel mio passato penso di ricordare alcuni eventi emblematici dell'inizio di questo strano piacere . All'eta' di quattordici anni in occasione di un festino di paese insieme con altri coetanei facemmo una scommessa di che bevesse piu' bottiglie di birra, io se ben ricordo arrivai a giusto cinque o sei ma tutto inizio' e tramonto' quella sera anche perche' tutto era un gioco . Il momento forse importante che in me ha incominciato ha portare piacere e' stato quando in occasione di un pranzo assaggiai vari tipi di vini, quel giorno oltre ha sentirmi euforico mi sentii anche male, perche' oltre l'acqua assaggiavo nulla di cio' che riguardava sostanze alcooliche . Questo successe poco prima della partenza per il militare . Senza accorgermi pian piano che rimanevo lontano da casa, la sera uscendo con gli amici bevevo sempre di piu', tra birra, whiskey, amari la sera quando andavo a dormire mi sentivo tranquillo e bene . E quando si organizzava qualche cena la cosa che piu' mi premeva era il vino etc . Forse mi portava a non pensare . A volte indirettamente ho sentito proprio il bisogno di ricorrere a alcool per coprire quei buchi di paranoia e depressione che col passare del tempo divenivano sempre piu' acuti . Neanche quando conobbi mia moglie mi sono posto il problema di dare un taglio a questo vizio, anzi quando lei ha incominciato ad espormi alcuni suoi problemi, io non essendo in grado di risolverli con il mio cervello, sopprimevo con l'alcool . In questo momento mi sembra tutto assurdo come se non avessi vissuto o meglio vegliato per oltre otto anni . In passato ogni occasione di divertimento, di dispiacere di depressione era modo di attaccarsi alla bottiglia . Ma negli ultimi tre anni le cose nel mio animo non andava piu' bene, quando lavoravo la mia mente era sempre in viaggio con i pensieri piu' strani come se dovessi sempre ricercare un qualcosa che neanche io sapevo quello che volevo . E quando stavo a casa mi piaceva coprire gli spazi vuoti con qualche bicchiere . Due anni fa ricorsi al dottore non per precisa mia condizione di smettere di bere, ma perche' la mattina svegliandomi mi sentivo tutto un formicolio sul corpo e le mani incominciavano a tremare . Questo mi incominciava a preoccupare anche perche' avevo paura che gli altri se ne potevano accorgere . Ma ricordo che solo per pagare una bolletta alla posta ancor prima di andare mi sentivo sudare ero terrorizzato al solo pensiero che potessi incominciare a tremare davanti allo sportello . Feci una cura disintossicante con l'ausilio di calmanti antidepressivi, ma tutto duro' ben poco, anche perche' gradualmente ricominciai a bere sempre di piu' . Ho incominciato ha ripormi il problemi del tremolio ultimamente quando, mi sorgeva qualche dubbio anche a mettere il cucchiaino di zucchero nella tazzina di caffe' bar . La mancanza di un forte carattere mi ha portato in passato a commettere tanti errori e a ricercare una mia personalita' fantasma dietro il bicchiere ma in questo preciso momento mi accorgo che la vitalita' che avevo da ragazzo puo' affiorare come un risveglio da un lungo sonno . G.R . anni 34 . |
Lei mi ha chiesto una domanda, ecco invece la mia storia. Pensieri, parole ed opere di uno scampato all'alcool e alla droga. |
Nella vita di ogni giorno, ognuno di noi, sente spesso parlare del problema: droga e alcolismo tra giovani e meno giovani . Si sentono consigli di esperti, testimonianze di vite vissute e quant'altro, ma tutto al solo scopo di dare informazione cronaca e realizzare cosi': il famoso audience . Infatti, tutto quanto detto, in realta' solo in pochi e limitati casi si trasforma in impegno concreto . Mi e' stato chiesto di offrire una testimonianza dell'esperienza che, mio malgrado, ha caratterizzato la mia vita nei primi anni di universita' e che, in conseguenza, ha segnato anche il mio corso di studio . In proposito, la cosa che mi ha colpito, e' che in molti hanno saputo e, soprattutto, visto che conducevo in quegli anni, be' nessuno, ancora oggi, mi chiede nulla . Infatti , l'unica cosa che i "conoscenti" sono in grado di fare e' meravigliarsi che sono arrivato alla laurea . Questo tanto per introdurre un primo concetto: se e' vero che si sceglie di essere drogati o alcolisti per essere diversi, emarginati, quindi, non piu' un "mediocre" ma un "uomo" (secondo i canoni delle societa' primitive, e' anche vero che cambiare non e' cosi' facile, ci vuole molto tempo e tanti fatti, perche' il nostro sociale vive di categorie e cio' non aiuta, certo, a cambiare . Il perche' poi si faccia una scelta simile, e' un mistero anche per me, sono uscito dalle scuole superiori con scarsa cultura, una buona preparazione tecnica, ma tante idee strampalate che dalla scuola, in qualche modo, erano emerse . Rifiutavo infatti, l'immagine dello studioso, volevo vivere alla grande, sognavo una vita da "fico", anche se poi in realta' studiavo anche molto . Chiaramente, non dico che tutti i ragazzi della mia classe avessero la mia stessa esigenza, molti vivevano la loro condizione di studiosi modello con soddisfazione . Ma io non ero ne uno studioso modello, avente le sue conferme tra il nucleo dei bravi, ne ero l'amico dei miei studiosi: i "leaders" della vita scolastica . E' cosi' che, lentamente, con un processo che vede nello spinello un modo per fare ingresso tra i "fichi", ho iniziato a fumare . Niente di male! Sicuramente no, quello che c'era di male e' che, per essere il primo, specie se non si e' disinvolti, autoritari, sicuri di se, occorre fare piu' degli altri e quindi, andare oltre i limiti degli altri . Cosi', lentamente si entra in una spirale che ti vede sempre piu' costretto a dimostrate . Fino al punto che tutto diventa normale, giusto, logico, allora si fa un passo avanti, perche' quella trasgressione e' per bambini . La "sconvoltura" diventa il momento in cui si costruisce il gruppo e nasce il rito della "canna" (senza che nullo sia cambiato dalle piu' antiche pratiche religiose e di delirio comune) . Cio', "ti fa stare bene", ma, soprattutto, ti porta sempre piu' fuori dalle tue problematiche individuali, familiari, sociali, o peggio, dai tuoi insuccessi . Qui non serve nulla, basta solo seguire il rito e non avere paura, piu' abbondi e piu' sei eroico, se dai di stomaco passi alla storia, piu' sei "fatto" e piu' sei gruppo . Il vero "fico" e' quello che viene chiamato da tutti per fumare e, guarda caso, e proprio quello che "spaccia" (cosi te lo fai amico e ti vende a prezzi buoni: il diverso uguale al normale) . Compare il "fumo" di varie qualita' (con un certo non so che di classismo visto che solo i piu' "fichi" fumano il fumo buono o l'erba), ubriacarsi diventa il rito della birreria: beve il piu' solo che e' un uomo vero,e quando sei sbronzo finalmente ritrovi tutte le tue inibizioni sei pronto a fare tutto, a dare il meglio per la platea, esce quel te stesso animale che, ti rende violento, simpatico, triste: sempre piu' diverso, atipico, ma considerato . Il ritorno nella normalita' e' un tuffo nell'apatia niente piu' eroe, allora si ricomincia . Con l'andar del tempo, ti accorgi che esistono varie "sconvolture", vari amici e vari riti, lo spinello ti rende docile tranquillo e' un culto tra amici tranquilli, esce cosi' la cocaina, l'eroina e cosi' via . Di solito si inizia per gioco in un capodanno, poi ci si rende schiavi, poi si smette, poi si ricomincia, poi o si esce del tutto o non ci si esce piu' . Come dicono i tossici stessi, anche una "pera" all'anno e' dipendenza . Io non ho fatto uso di eroina, ma ho visto molti ragazzi che hanno fatto questo processo, molti che non lo hanno mai fatto e si sono fermati allo spinello e tanti nelle varie fasce intermedie . Quello che ti spinge nella spirale sono gli amici (o l'amico del cuore che, normalmente, in quegli anni si ha o si cerca), la famiglia, le donne, tutto . Basta solo rifiutare se stessi, o la famiglia, o la societa' e sentire il bisogno di essere eroi, superuomini, o solo desiderare di non vedersi piu' come soggetti passivi della nostra stessa vita, costretti a stare alle regole ed alla forma . Del resto, questa e' la logica che regna e non si cambia se non si esce da questo modo di pensare . Ma, soprattutto, non si puo' uscire, perche' questo e' anche il modo di pensare di molte delle persone normali pronte a giudicare e ad umiliarti quando stai tentando di cambiare, tanto, oramai non fai piu' paura sei come gli altri, se non peggio perche' non conti . M.F |